È il giugno del 2001 quando l’allora Presidente della Provincia, Michele Traversa, presenta in una conferenza stampa congiunta con l’Afor il piano “Parco della Biodiversità Mediterranea”, ambizioso progetto di recupero e riqualificazione di terreni abbandonati da decenni all’incuria e al degrado nella vasta area nota ai catanzaresi come “Agraria”, sede dell’omonimo Istituto Tecnico.
Un intervento di generale bonifica e la creazione di un polmone verde per la città esteso lungo dieci ettari sono le novità annunciate dal Presidente Traversa con il Presidente e l’Amministratore dell’AFOR, Domenico Basile e Antonio Garcea, e con il Preside dell’Istituto Agrario, Giuseppe Rizzitano.
Il progetto di riqualificazione naturalistica, avviato già alcuni mesi prima grazie ai fondi strutturali PRUSST 2000/2006, viene a bloccare la cementificazione di un’area da più parti ambita per la possibilità di edificarvi alloggi e propone, a partire dall’analisi ambientale sull’esistente, una serie di trasformazioni capaci di arricchire il tessuto urbano circostante sotto il profilo ecologico, sociale e culturale.