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Percorso dei Briganti

Seguendo il sentiero Granaro – St – Apostoli si incontrano due affascinanti cascate: la prima è la Cascate di Cuti che sgorga da costone della montagna e risulta spettacolare da ammirare grazie al dislivello lungo il letto di scorrimento.

Seguendo il corso del fiume Melito si arriva alla Cascata di Murano che prende il nome dall0omonimo brigante facente parte della banda di Diego Mazza che, scappato ai soldati dal rifugio in località Granaro, rimase nascosto nei suoi anfratti per tre giorni.

Nel corso del XIX secolo bande di briganti trovarono rifugio in questi boschi; uno fra tutti fu Giosafatte Talarico che elesse gli strapiombi scoscesi a sua dimora abituale. Nei d’intorni c’è ancora il pino secolare chiamato Pino di Giosafatte, tracce del suo passaggio sono ancora oggi presenti tra gli anfratti delle rocce e lungo il torrente Melito nel comune di Sorbo San Basile.

Il paesaggio si caratterizza poi per una serie di ulteriori cascate e rivoli d’acqua incastonati in pareti rocciose e canyon difficilmente raggiungibili. Al di là dello spettacolare impatto visivo le cascate creano un microclima per vere e proprie riserver di biodiversità