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Città della Pieve

Località di confine tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, Città della Pieve ha saputo sfruttare a suo vantaggio questa posizione strategica. C’è chi vede nella sua pianta urbana, già definita nella seconda metà del Duecento, la forma di aquila in volo verso Roma, in omaggio all’imperatore Federico II di Svevia, sotto la cui protezione la città sfidò le nemiche guelfe Orvieto e Perugia.

La conformazione del suo centro storico riflette anche una lotta di classe: le strade larghe e curve erano appannaggio della classe dei cavalieri, che potevano permettersi di lottare a cavallo, mentre i vicoli sono da ricondurre a quella dei pedoni, che si difendevano a piedi con archi e balestre. Nelle strade curve i cavalieri potevano sfuggire ai tiri dei pedoni, mentre questi ultimi si rifugiavano tra i vicoli stretti dove i cavalli non riuscivano a entrare.

A Città della Pievesi trova uno dei vicoli più stretti d’Italia, denominato Baciadonne. Più che una via, con i suoi 80 centimetri di larghezza, è poco più di un pertugio tra due palazzi.

Tra i vicoli si aprono grandi piazze sulle quali si affacciano alcuni maestosi palazzi, il maggiore dei quali è il Palazzo della Corgna, di fronte alla Cattedrale, fatto costruire da Ascanio della Corgna quando fu nominato dallo zio Papa Giulio III Governatore Perpetuo della città. Simbolo del potere papale sulla città, oggi è uno dei monumenti di maggior interesse da visitare a Città della Pieve, insieme alla Rocca fatta innalzare dai perugini nel 1326 per meglio controllare questo centro dall’anima ribelle.

Fonte – Approfondisci