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Lovere

Una lapide romana, trovata nel XVIII sec. e dedicata a Minerva, reca il nome di un devoto “Luar”, nome che si vuole legato al toponimo Lovere.
Nel Medioevo, il borgo, dominato dal castello della famiglia feudale dei Celeri, si sviluppa intorno alla rupe sovrastante il lago, con il centro nell’attuale piazza Vittorio Emanuele II, assumendo un aspetto fortificato caratterizzato soprattutto dalle numerose torri tra cui, ancora ben conservate, la torre Söca (sec. XIII-XIV), la torre degli Alghisi (sec. XII-XIII) e la Torricella rotonda dell’antica cinta. Dopo le lotte tra le fazioni comunali, per un breve periodo Lovere è dominata dai Visconti di Milano.
1442-1797, la cittadina passa sotto il controllo della Repubblica di Venezia, di cui resta fedele suddita sino all’arrivo delle truppe napoleoniche e la fine della Serenissima. Sotto il dominio veneto Lovere diviene sede di Podestaria e vive un periodo di floridezza legato alla produzione e al commercio del panno di lana. In questo periodo l’abitato si amplia verso nord-est con la costruzione, fuori delle vecchie mura medievali, di un nuovo borgo rinascimentale in cui è eretto il più rilevante monumento cittadino, la basilica di Santa Maria in Valvendra (1473-1483). Nello stesso tempo prosegue in Lovere l’antica attività di lavorazione del ferro con la presenza di fucine legate alla produzione di attrezzi agricoli e, nel ’600, di una fonderia per cannoni.
XIX sec., nel primo decennio dell’800 l’attività siderurgica comincia a trasformarsi in senso industriale, fino ad avere il massimo sviluppo occupazionale negli anni dell’ultimo dopoguerra con la confluenza della siderurgia locale nelle grandi strutture a partecipazione statale. Oggi l’industria siderurgica loverese, del tutto privatizzata, è leader mondiale nella produzione di materiale ferroviario per l’alta velocità.

Fonte – Approfondisci