Sospesa a metà tra il mare e il cielo e situata tra i misteriosi boschi delle Serre Calabresi e il paesaggio primitivo dell’Aspromonte – di cui è considerata la porta del Parco Nazionale – la cittadina di Mammola si erge in tutta la sua bellezza come un’opera d’arte dal passato antico la cui memoria viene continuamente rinnovata attraverso le sue tradizioni folkloristiche ancora molto forti.
Il suo dialetto unico è frutto delle molteplici mescolanze linguistiche della zona, che dal greco e all’arabo arrivano fino al francese e allo spagnolo. Eletta città dello stocco per la sua tradizione gastronomica, Mammola è teatro ogni anno di una rinomata sagra ad esso dedicata, durante la quale è possibile degustarne ogni declinazione calabrese, dalle più tradizionali a delle vere e proprie avanguardie che potrebbero dettare il futuro della miscelazione di sapori e ingredienti. Fondata nel IV secolo a.c. sui resti dell’antica città greca di Malèa, Mammola sorge su una rocca che vide il sanguinoso scontro tra Krotoniani e Locresi culminare nella leggendaria battaglia del fiume Sagra.