San Severino di Centola rappresenta una delle gemme nascoste della Campania. Situato lungo l’incantevole strada che porta a Palinuro, questo borgo abbandonato offre un’esperienza indimenticabile per gli amanti della natura e dell’arte. Immerso nella rigogliosa natura del Cilento, San Severino di Centola regala panorami mozzafiato, specialmente al tramonto, trasformandosi in una vera oasi di pace e tranquillità.
E’ un’affascinante testimonianza della storia medievale, incastonata nella rigogliosa natura della Campania. Passeggiando tra i suoi vicoli stretti e le case in pietra, si percepisce chiaramente la storia e la tradizione che permeano questo borgo abbandonato. Il patrimonio culturale di San Severino è stato preservato con cura, offrendo ai visitatori un’immersione autentica nella cultura medievale. Per gli appassionati di turismo culturale e di esplorazione delle tradizioni locali, San Severino di Centola rappresenta una destinazione imperdibile durante una vacanza nel Cilento.
Fondato tra il X e l’XI secolo, San Severino di Centola occupa una posizione privilegiata sopra la Gola del Diavolo, lungo il fiume Mingardo. Il suo castello, che domina il paesaggio, è un simbolo della ricca storia architettonica del borgo.
La storia del nome ‘San Severino di Centola’ è avvolta nel mistero. Pietro Summonte, un noto umanista, suggerisce che il nome derivi dalla famiglia Sanseverino, influente durante i governi Normanno, Angioino e Aragonese nel Principato di Salerno e nel Regno di Napoli. Tuttavia, Giuseppe Antonini e altri storici come Bozza e Domenicoantonio Stanziola ritengono che la famiglia abbia preso il nome dal borgo stesso.
Con origini che risalgono al VII secolo, San Severino di Centola fu fondato nella gola della Tragara da mercenari bulgari guidati dal loro principe Aztek, come riportato da Paolo Diacono nella sua “Historia Langobardorum”. Questi abitanti originari del borgo, abili soldati, erano incaricati di controllare la gola del Mingardo e di garantire il collegamento con il porto di Palinuro, un’arteria vitale per il Golfo di Policastro. Ancora oggi, i resti di una torre di avvistamento e delle prime abitazioni sono visibili, testimoniando l’importanza strategica di San Severino di Centola nel passato.
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