Incastonato tra le rocce, in una zona impervia tra i monti del Pollino in provincia di Cosenza, si erge come un faro nelle tenebre il Santuario della Madonna del Pettoruto.
Il nome Pettoruto deriva da “petruto” che vuol dire “roccioso, ed è il toponimo con cui gli abitanti della valle chiamavano questa zona impervia e suggestiva.
La storia del Santuario è legata al ritrovamento di una statua che uno scultore, accusato ingiustamente di omicidio, aveva realizzato in questo luogo durante la sua latitanza. La preziosa scultura venne fortuitamente ritrovata da un pastorello sordomuto al quale la Vergine, dopo avergli ridonato la parola e l’udito, chiese di invitare le genti a edificare una chiesa in suo nome.
Da quel momento il Santuario divenne meta di numerosi pellegrinaggi da tutta la valle dell’Esaro e dall’intera Calabria. Ampliata nel Seicento, la chiesa venne devastata dal terremoto del 1783 e successivamente restaurata.
Nel 1903 la statua venne incoronata e il Santuario venne aggregato alla Basilica Santa Maria Maggiore. Nel 1979, Sua Santità San Giovanni Paolo II elevò il Santuario e Basilica Minore, deputandolo come uno dei luoghi Mariani più importanti dell’Italia meridionale.