Troina è una città antichissima. I primi insediamenti nel territorio risalgono al periodo preistorico mentre il primo nucleo del centro abitato risale al IV secolo a. C. Molti studiosi identificano Troina con l’antica Engyon, sede del tempio preellenico dedicato al culto delle Dee Madri. La forma più antica dell’attuale nome è Traghina, derivante dall’aggettivo greco aspro e roccioso. Nei documenti e nelle cronache medievali si ritrovano anche altre forme (Trayna o Drajna).
Prima capitale normanna di Sicilia
Per la sua posizione geografica, Troina fu un’importante roccaforte militare sia nel periodo greco e romano che durante le dominazioni bizantine e arabe. Durante il periodo normanno, nel 1060, fu scelta dal Conte Ruggero come sede del potere politico e militare negli anni della conquista. In questo periodo storico in Sicilia, arabi, normanni, latini, ebrei e bizantini convivono per il bene comune e alla corte di Ruggero si incontrano poeti, generali e scienziati con lo scopo di sviluppare una società che si afferma come potenza nel Mediterraneo. Nel 1088 vi soggiornò papa Urbano II, che, nominato papa a Terracina, non era potuto entrare a Roma, dove allora dominava l’antipapa Callisto III, sotto la protezione dell’imperatore svevo Enrico IV. A Troina, dove insisteva un castrum munito, il Gran Conte lasciava la giovane moglie, era solito farvi ritorno dopo ogni conquista, vi conservava il bottino di guerra e il tesoro e riceveva le ambascerie; vi accolse papa Urbano II e fece seppellire il figlio (illegittimo) Giordano, morto a Siracusa.
La prima sede vescovile siciliana
A Troina Ruggero d’Altavilla, dopo la conquista nel 1061, istituì la prima sede vescovile siciliana dopo la lunga dominazione araba. Costruita tra il 1067 e il 1078, fu consacrata al culto della Virginis Puerperae. Fin dall’inizio dotata di larghe rendite, fu chiesa palatina e nel 1082 fu eretta a Cattedra vescovile. Nel corso dei secoli ha subito dei rimaneggiamenti che ne hanno modificato l’antica struttura: il primo risale al Quattrocento, il secondo all’età tardo barocca e l’ultimo al 1927. Di tali lavori, la torre campanaria e la facciata della chiesa ne sono una testimonianza. Di recentissima costruzione è il nuovo portone d’ingresso della Chiesa Madre, un’opera in bronzo in cui sono scolpiti gli eventi principali della storia di Troina, della Chiesa e della vita del santo patrono San Silvestro. Architettonicamente la chiesa presenta un impianto a croce latina a tre navate. Le volte a botte e gli archi a tutto sesto decorati con stucchi e accompagnati da una serie di dipinti sulle pareti, donano alla chiesa un immagine classicheggiante.
L’altare maggiore, proveniente dall’Abbazia di Santa Maria degli Angeli, è in marmo policromo. L’abside è affiancata da due cappelle laterali: quella di sinistra dedicata a san Silvestro, monaco basiliano e quella di destra dedicata al SS. Sacramento.
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